Quale figlio d’arte Manlio Introno acquisisce fin da bambino i segreti della fotografia, le tecniche che allora erano solo nel ritoccare negativi o miscelare prodotti chimici per realizzare bagni di sviluppo e di fissaggio da usare nella camere oscure, o cianurare una stampa per antichizzarla. L’incontro di Max ormai quasi ventennale, ha consentito quello sviluppo che solo un profondo conoscitore delle capacità dei computer Macintosh poteva trasmettere. Finalmente programmi che non andavano in crash continuamente, possibilità di mettere a frutto le proprie fantasie di elaborazione, senza dover ricominciare d’accapo.
